La fragilità all’imprevisto è l’incapacità di trarre giovamento, limitare i danni, ed, in ultima istanza, sopravvivere ad eventi imprevisti.
Dato che gli imprevisti sono inevitabili, la fragilità all’imprevisto è una caratteristica fondamentale di qualsivoglia sistema biologico, sociale, organizzativo o tecnologico che ne sancisce la sopravvivenza nel tempo.
Di conseguenza, la selezione naturale tende a sopprimere i sistemi più fragili ed a far prosperare i meno fragili.
Nel campo della gestione degli imprevisti, e quindi del risk management, la categoria della “fragilità”, intesa come strumento logico ed operativo, ha due vantaggi:
- è una caratteristica del sistema (che non dipende dal tempo) e
- è misurabile (quantomeno con strumenti qualitativi).
Il terzo vantaggio è dato dall’impatto diretto della fragilità sui costi di mantenimento di una struttura in quanto, come si vedrà, i sistemi che resistono ai cigni neri hanno anche una buona resistenza ai cigni bianchi.
In altre parole, gli eventi predittibili che impattano su un sistema non affetto da fragilità richiedono meno azioni per la mitigazione del rischio associato.
Da un punto di vista qualitativo esistono tre tipi di sistemi:
- sistemi fragili (incapaci di trarre giovamento dagli eventi positivi, estremamente danneggiati dagli eventi negativi);
- sistemi robusti (ragionevolmente indifferenti nei confronti degli eventi inaspettati);
- sistemi anti-fragili (capaci di adattamento, capaci di grande giovamento dagli eventi positivi, suscettibili di piccoli danneggiamenti da parte degli eventi negativi).
Il più grande nemico dei sistemi fragili è il tempo.
Infatti, ciò che è fragile, col tempo, inevitabilmente si rompe.
Questa tendenza a “rompersi” è inoltre amplificata da pratiche di “trasferimento di fragilità” e cioè da attività fattive (coscienti o inconsce) di alcuni soggetti che, con l’intento di passare ad altri il proprio rischio, impongono su soggetti più deboli le condizioni di un futuro collasso.
Tutto questo, da un lato, è una minaccia mentre, dall’altro lato, è anche una grande opportunità in quanto il riconoscimento di sistemi o processi fragili all’esterno della Società può permettere ad essa di attrezzarsi ed acquisire commesse estremamente profittevoli.
In altre parole, il riconoscimento delle fragilità altrui permette di identificare i campi nei quali proporre servizi di crisis management nella consapevolezza che, in quei casi, il cliente è disposto a retribuire i servizi in maniera decisamente più generosa.
Naturalmente, il primo requisito per accedere a questo mercato è la capacità di sopravvivere alla crisi stessa.